Negli ultimi mesi sono state numerose le discussioni sul tema dell’aumento delle accise sulla birra e da gennaio 2015 è previsto un ulteriore, sarebbe il terzo nel giro di 15 mesi. Ecco cosa ne pensano alcuni microbirrifici, protagonisti di Artimondo, l’e-commerce dei migliori prodotti artigianali di Artigiano in Fiera, tra cui certamente la birra.

Negli ultimi mesi sono state numerose le discussioni sul tema dell’aumento delle accise sulla birra e da gennaio 2015 è previsto un ulteriore, sarebbe il terzo nel giro di 15 mesi. Ecco cosa ne pensano alcuni microbirrifici, protagonisti di Artimondo, l’e-commerce dei migliori prodotti artigianali di Artigiano in Fiera, tra cui certamente la birra.

“Questi ulteriori costi incidono parecchio su un piccolo produttore – spiega Chiara Baù del Microbirrificio Jeb – Personalmente, su una bottiglia da 50 cl di birra di media gradazione, arriva a incidere quasi di 30 centesimi, che è più di quanto mi costa il vetro della bottiglia. E tra l’altro le accise si applicano anche agli scarti di lavorazione. In questo modo, chi fa un prodotto di qualità paradossalmente è più penalizzato perché ha più scarti”. “Per essere più giusti ed equi" - continua la birraia - "si dovrebbero impostare diverse aliquote, tenendo conto di più fattori per non squalificare troppo le microimprese. E’ un argomento di cui si era discusso, però poi non se ne è fatto nulla”.

Ecco cosa ne pensa Ludovico Cattaneo, di Kamun: “Queste accise sono fortemente penalizzanti per i piccoli birrifici. Faccio due esempi: innanzitutto io devo pagare le tasse non sul venduto, ma sul prodotto, senza tenere conto dei tempi di fermentazione. I prodotti di qualità spesso hanno una fermentazione lunga, quindi io inizio a pagare le tasse su un prodotto che venderò tra alcune settimane. Inoltre le accise sono calcolate sul mosto di birra. Tenete conto che su 1500 litri, a causa della fermentazione, tra i 100 e i 150 litri vengono dispersi durante il processo. Io mi domando ancora perché debba pagare anche su questi litri”. E non è tutto: “Vista la storica vocazione italiana verso la produzione di vino, l’aliquota dell’accisa su questo prodotto è pari a zero. Ma adesso il movimento dei birrifici artigianali è in forte crescita e una penalizzazione di questo tipo potrebbe essere letale per lo sviluppo del settore. Ad esempio, se io non avessi tutte queste tasse da pagare sarei in grado di assumere altre due persone a tempo indeterminato. E’ quindi evidente come questi provvedimenti danneggino l’impresa ma anche il lavoro”.

Anche il birrificio Soralama’ interviene sull'argomento: “Avere tassazioni uguali alle multinazionali per noi è un grosso problema, che si aggiunge alle varie variabili di posizionamento del prezzo finale del prodotto. Il rischio è di andare fuori mercato, anche perché oltretutto in altri Stati le accise sono molto più basse”.